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Il Disincanto e la Gloria. L'angosciosa realtà del presente e l'eterna quiete dell'eterno. Il tradimento del tempo e la fede sapiente della quiete dell'infinito. Tra il nulla e l'essere, tra l'assenza propria del contingente muto e senza luce e la presenza del Dio senza tempo che si fa voce, carne e parola, procede il canto di un nuovo poeta, che pur nella giovane età, manifesta una matura capacità di muoversi tra gli opposti, con un equilibrismo raro che rende dinamico e convincente nella sua drammaticità il suo "Miserere".