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Vorremmo essere morti. O dovremmo essere morti. O forse siamo morti? Morti fra i morti. Un uomo e una donna sono rifugiati in un teatro insieme al pubblico. Qualcosa sta arrivando. La minaccia è là fuori e il teatro è l'ultimo spazio di salvezza in cui rifugiarsi nell'attesa della loro venuta. Sì, ma loro chi? Gli zombi? La morte? I rivoluzionari? Un evento che cambierà la Storia? Non lo sappiamo. Non lo sa il pubblico e non lo sanno l'uomo e la donna, sul palco in logorante e beckettiana attesa. Forse arrivano gli zombi, ma non sono esseri mostruosi. Siamo noi. Automi che si trascinano già morti lungo traiettorie claustrofobiche e obbligate, sui binari in decomposizione di questa società frenetica e insensata, dove pericolo e salvezza sono la stessa cosa, dove i vivi e i defunti hanno lo stesso inutile afflato rivoluzionario. Contributi di Federico Boni, Daniela Ferrante, Gianfranco Manfredi.