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Youssef Mejahed è partito un giorno d'autunno dal Marocco per raggiungere l'Italia. Dopo aver attraversato in gommone il Grande Mare della Paura, oggi vive a Comacchio e nel 2017 si è candidato a sindaco della sua città. In queste pagine prende vita la sua autobiografia. La storia di un uomo sopravvissuto a un'esperienza brutale e sconvolgente. E questa storia è sconvolgente, maestosa e intima al tempo stesso, così dentro la Storia dell'umanità. Commuove, insegna, trascina e affeziona. Cambia le prospettive. Youssef si avventura verso l'Italia alla ricerca della felicità. O meglio per sfuggire alla miseria, alla crisi e alla povertà più dura, che hanno colpito il suo Paese. Partire significa lasciare tutto e niente, è una scelta coraggiosa ma soprattutto una necessità. È un immigrato, come siamo ormai abituati a vederne molti. Gli stessi uomini e donne che, però, troppo spesso rimangono immagini senza dimensione, realtà invisibili, a cui questo libro restituisce dignità e spessore. Youssef è soprattutto un ragazzo come tanti, che ama la vita e ne coltiva un senso profondo, ha dei valori che rimangono saldi anche nella più avversa delle circostanze. Infatti, malgrado tutte le difficoltà incontrate, continua a sperare in un domani diverso, si ostina a vivere nel tentativo di costruire per sé e per gli altri un futuro migliore. Riesce a guardare al di là di se stesso e a donarsi al prossimo senza riserve. Le sue parole conducono nel cuore di un viaggio tanto avventuroso e terribile, quanto fiducioso e vitale, che ha come protagonisti il coraggio, la speranza e la generosità. Nel raccontare da vicino il sogno, l'angoscia e i dubbi prima della partenza, la delusione, l'amarezza, le condizioni di disperazione ma anche la grande forza d'animo di chi cerca di andare avanti nonostante tutto, l'autore fornisce una testimonianza preziosa e di grande ispirazione per contribuire al bene comune e alla realizzazione di una società migliore.