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Tutti gli autori irlandesi di short story, forse in virtù di un comune DNA, sembrano possedere un'incredibile abilità narrativa, ricorrendo alle tonalità più svariate nel descrivere minuziosamente le figure più tipiche delle comunità sia rurali che urbane. I racconti irlandesi sono, sul piano letterario, l'equivalente artistico di una ricchissima galleria di ritratti. Insieme a Frank O'Connor, Daniel Corkery, Sean O'Faolain e Seamus O'Kelly, Liam O'Flaherty è tra gli autori più importanti. Qui proponiamo una piccola ma rappresentativa selezione di suoi racconti: "Il cecchino" e "Guerra civile" (sui sanguinosi anni tra il 1920 e il 1922), "Verso l'esilio" (un fratello e una sorella alla ricerca di un difficile futuro negli Stati Uniti), "Il re di Inishcam" (storia di un giovane che distilla alcol illegalmente). Leggere un buon romanzo aiuta a comprendere una determinata epoca di un determinato Paese, leggere i racconti di Liam O'Flaherty è ritrovarsi in mezzo alle persone di cui parlano.