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Questa è la storia di un posto per le vacanze di quindicimila persone in una zona che, fino a due mesi prima, riusciva a malapena a contenerne poche centinaia. Terreni sottratti illegalmente allo Stato, per un business privato. Espediente spietato per fare di una landa contesa da salsedine e mota bufalina la "perla del Tirreno". Come qualche vecchio cartello si ostina a raccontare, nei pressi della Domitiana, ancora oggi. Chilometri di cemento lineare che si appoggiano sulla costa fragile del sud Italia. È la più grande speculazione edilizia del mondo occidentale; ha ucciso il litorale della provincia di Caserta. Tutto è avvenuto nel silenzio complice della politica, della società e, persino, di chi sapeva di comprare clandestinamente una casa su suolo dello Stato.