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La formazione del "giardino" nel mondo italico preromano è un processo complesso, le cui origini risalgono sino alla protostoria ed alle trasformazioni dell'ambiente in un diffuso paesaggio umanizzato; il condizionamento rituale sull'intervento umano sul territorio, specie nella religione etrusca, trova nella limitatio - il riparto sacro del cosmo - il suo perno fondamentale, che pervade l'architettura sacra e civile, e genera il "ritaglio", nel paesaggio, dei boschi sacri, riservati alle divinità che vi continuano a governare anche quando vi verranno introdotte volontà estetiche ed euritmiche. Saranno tuttavia altri giardini sacri - quelli funebri - a traghettare lo spazio verde artificiale dalla sfera pubblica a quella privata, quale teatro dei culti familiari presso le tombe gentilizie. Nello stesso volgere di tempo nasce anche il giardino del banchetto e del komos dionisiaco, un altro spazio aperto artificiale e privato con valenze religiose e teatro di attività ritualizzate, la cui valenza sociale ne farà uno status symbol laico.