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La mia passione per la ricerca ha portato alla scrittura di questo libro, in cui cercherò di ricapitolare parte dei ritrovamenti archeologici avvenuti nel territorio di Uta, segni di un passato mai indagato a dovere, che fa presumere la grande importanza di questo territorio per il Mediterraneo dei tempi antichi. Premettendo che la passione per l'archeologia mi è stata tramandata dalla buon'anima del professor Giovanni Lilliu, incontro avvenuto negli anni in cui lui scopriva la Reggia di Barumini. Mi colpì il suo studio del territorio di Uta dai suoi confini sul mare del Golfo di Cagliari, in cui notò la numerosa presenza di resti di strutture nuragiche, sparse in quasi tutto il territorio in discesa dal Monte Arcosu e colline circostanti, come da indicazioni del professore Goffredo Casalis nell'anno 1840. La mia passione è stata supportata dai consigli e suggerimenti del più grande professore in campo archeologico in Sardegna, per il quale sono stato delegato come accompagnatore nelle sue ricerche, avvenute in primis nelle carte catastali del Comune di Uta, quando ero un giovane impiegato comunale, e nelle campagne circostanti.