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L'inconscio non va letto in equivalenza con il caos, ma possiede una sua legalità interna: Freud e Jung sembrano accogliere l'immagine dell'inconscio come privo di ogni logica, eppure si muovono, in seguito, nella direzione opposta, ritenendo che del sogno vi sia interpretazione. L'inconscio è, quindi, significativo in quanto comunica qualcosa all'essere umano; anche se ora l'uomo non è più trasparente a se stesso, a questa "opacità" corrisponde la stessa condizione di possibilità dell'etica.