Tab Article
Portare alla memoria collettiva della società del terzo millennio storie di ordinaria follia, di perversioni, di maniacalità, di gelosie, di negazione assoluta della dignità, legate alla figura della donna, parrebbe del tutto anacronistico, in conformità dell'altrettanto nutrita casistica di reati simili posti in essere ai danni della stessa, propinataci quotidianamente dai social. Niente di più sconvolgente attualità, di fatto, è da considerare questo tentativo di riattivare i neuroni fin troppo dormienti di qualche mente distratta e tendenzialmente portata a non stigmatizzare in maniera assoluta le succitate nefandezze. Le tre storie-cronaca di donne violate, che narro con un sentimento di feroce rabbia e di tristezza insieme, pur se al limite dell'inverosimile, sono rigorosamente tratte da episodi realmente accaduti nel paese di Aprigliano, negli ultimi anni dell'Ottocento. Avvenimenti che hanno avuto regolari esiti giudiziari in relazione alle imputazioni complessive di violenza carnale, privazione della libertà, lenocinio, ratto e lesioni personali compiuti ai danni di giovani donne.