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Perché questo titolo forse un po' troppo abusato? Perché ho sempre pensato che in quasi tutte le situazioni, anche le più tragiche, ci sia sempre un qualcosa di grottesco che faccia ridere, o perlomeno sorridere, chi si trova al di fuori della vicenda medesima e non ne abbia a patire le conseguenze. Ho raccolto qui alcuni di questi testi, scritti in occasioni diverse, con l'intento di regalare un momento di svago a chi mi leggerà. Racconti quindi senza pretese, senza morali, senza alcun coinvolgimento emotivo - nessun migrante, nessun bimbo gravemente malato, nessuna madre che esala l'ultimo respiro - racconti che hanno divertito me per prima nello scriverli. Storie al limite dell'assurdo o un po' stralunate, un tantino differenti da quelle tristissime che sono costretta a leggere per motivi professionali, perché la concezione corrente è che bello si coniughi con pianto. Ma ridere è l'unico regalo buono che abbiamo dalla vita: non dimentichiamolo.