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Scrivere un lavoro di toponomastica, cominciando con tutta la documentazione storica necessaria a trattare la persistenza o il cambiamento, a volte drastico, in base a grandi eventi sia naturali sia sociali, è già un compito arduo in sé. Espletare un lavoro simile in modo che sia fruibile a più persone, di cui la maggior parte non possiede né le tecniche analitiche né l'accesso alle fonti storiche necessarie, è un compito ancora più arduo. A volte le lacune storiche possono essere impressionanti. Di primo acchito sembra che si salti da una serie di prediali d'ovvia origine latina, quale prædium Laurinianum, prædium Depinianum, prædium Texianum, in cui sono evidenti i nomi di centurioni romani (Laurinius, Depinius e Texius sono tutti nomi documentati nella famosa opera di Schultze, Römische Eigennamen), al riconoscimento di un'arcipretura di Dipignano, con chiese a Laurignano e Tessano, nella Platea dell'arcivescovo cosentino Luca Campano, allievo del grande Gioacchino, del 1203-1204.