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In una terra feconda dell'Anatolia orientale, dove popoli e culture si sono succeduti nei secoli, Hagop Motian, imprenditore agricolo armeno nella piana di Malatia , coltiva frutteti ed ettari di grano insieme al fratello. Nel 1894, ai primi vagiti dell'intolleranza turca verso gli Armeni cristiani, entrambi vengono decapitati per mano dei cavalieri del sultano Abdiil-Hamid II. Due anni dopo i figli maschi di Hagop, seppur piccoli, saranno costretti a lasciare l'Armenia anatolica per sopravvivere al Grande Male e alla furia dei Turchi. Il diciannovesimo secolo volge al termine e, a molti chilometri di distanza, a Maenza, sulle colline romane dei Monti Lepini, vive Antonio Belli, dedito all'olivicoltura e al lavoro nei campi. Suo figlio Ferdinando, emigrato negli Stati Uniti e combattente per la Patria, proprio a Maenza conosce Sergio, ovvero Sarkis Motian, figlio di Hagop. Sergio ospita la sorella Veronica e i suoi bambini Nazareth e Avedis Zerunian, fuggiti dall'Armenia durante la coda del genocidio. Il Novecento vede intrecciarsi i destini delle due famiglie. Le loro storie, intense e straordinarie, accompagnano la grande Storia e attraversano sottotraccia oltre metà del ventesimo secolo, fino alle nozze che portano alla nascita dell'autore.