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Lo scorrere dei versi preziosi e variopinti, quali specchio dell'infinito flusso delle emozioni, i palpiti delle parole affabulatrici, che sole dipingono il baluginare dei più intimi moti del cuore; è attraverso queste ed altre chiavi di lettura che si snodano fluentemente i delicati versi di Renato Villani, a noi proposti su piani linguistici differenti ma nondimeno paralleli, alla ricerca di un senso dell'esistenza che sciolga le soffocanti pastoie del quotidiano. Sullo sfondo di un panorama ipocrita e desolante spazzato dagli inquietanti venti della Storia, latori di un tormentato presagio di morte, l'autore propone un discorso lirico meditativo anorganico, incostante, eppure fluido nel suo incedere tra i moti del cuore in un viaggio - metaforico ed esistenziale - alla ricerca di una costante elevazione spirituale. Nel viaggio così intrapreso la parola poetica si fa liquida e scrosciante, proprio come il vettore di quel viaggio, destrutturando consapevolmente ogni artificio metrico e rinunciando scientemente ai legami della rima, all'insegna di un costrutto poetico che getta un ponte ideale tra la profondità meditativa della lirica e la libertà espressiva...