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Gli abitanti delle Paludi Pontine che hanno preceduto le famiglie dei coloni immigrate negli anni Trenta meritano un riconoscimento: calpestarono questo suolo lavorando fra gli acquitrini, conoscendo miseria, sfruttamento e fatica. Una triste condizione sulla quale incideva gravemente l'analfabetismo. Fu un pugno di coraggiosi e illuminati, donne e uomini, a sentire l'imperativo di fondare delle scuole nelle Paludi Pontine, perché anche a queste genti potesse giungere la "luce dell'alfabeto", una luce che, disseppellendo la speranza, contribuisse a cambiare la sorte di un popolo.