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A Palermo, nel settembre del 1866 - dal sabato 15 al successivo sabato 22 - si è sparato per le strade e fu cruenta rivoluzione popolare contro la nuova centralistica Amministrazione. E più cruenta soffocazione. Per l'esiguità del tempo della sommossa e per la violenta e sproporzionata reazione poliziesca questo episodio restò - nella citazione degli storici - come "la rivoluzione dei sette e mezzo". Intesi come giorni. La storia non storia raccontata da Franco Carollo parte dai giorni successivi a quei "sette e mezzo". È il "dopo" di alcuni cittadini che accidentalmente non avevano vissuto quei giorni, che erano stati esclusi da quella storia. Quei giorni di fuoco hanno interrotto la sequenza del quotidiano, della cronaca. Fanno del "prima" memoria e del "dopo" fiaba, metafora o progetto politico. Il racconto insinua - nel contesto di quei giorni di sconvolgimenti, di distruzioni, di morti - la voglia di cambiamento. Prefazione di Franco Buscemi.