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La memoria di una persona cara - un amico dell'adolescenza - porta Axel Nielsen, come fosse attratto da un'invisibile e impaziente calamita, a fissare lo sguardo sull'universo delle persone che le varie circostanze gli presentano. Un via vai di immagini, conversazioni, turbinii di pensieri ribelli e inquieti che ritornano in modo "circolare", faticando a trovare uno schema preciso, gli permette di scavare nel passato con la cura di un intagliatore che sgrossa un ricordo, spostando con delicatezza piccoli trucioli, e lo trasforma in qualcosa di personale e unico. Il volo di un leggero aliante, metafora della nascita e della morte, trasporta inesorabilmente l'autore, un po' come avvenuto già nel precedente volume "Tracce", a inseguire sottili fili di pensiero in un immenso labirinto creato da persone, incontri di viaggio e interrogativi sul senso del quotidiano e del delinearsi della nostra storia nei momenti di passaggio.