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Julian Stannard è un caso unico nella poesia inglese di un poeta che fa di una città italiana il tema portante della sua opera. In Genova trova un mondo oscuro e misterioso, infinitamente suggestivo, fra male di vivere, assurdo, meraviglia, spasso. Da questo incontro nasce una poesia fra le più originali e accattivanti dei nostri tempi, mentre Stannard rivisita idealmente la città che ha frequentato durante il suo apprendistato ed evoca luoghi ed episodi gustosi, scenette memorabili, stranezze ineludibili per un giovane anglosassone che si immerge nel magma inesauribile della storia di un luogo marginale e simbolico della condizione moderna. È una felice invenzione, che questa prima raccolta in italiano di Stannard rivela anche ai suoi connazionali e concittadini ideali. Le immagini di Martina Bacigalupo dialogano con i testi di Stannard cogliendo una Genova non personale e stravagante ma immutata e immutabile nei suoi spazi di luce e ombra, disponibile a sempre nuovi percorsi. La fotografa rivela lo sfondo dolente della "clownerie" del poeta.