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Il libro presenta un modello psico-pedagogico e di lavoro sociale per l'accompagnamento del bambino e della famiglia adottiva nel percorso di narrazione familiare, dalla fase della tutela del minore nel momento della separazione/perdita dalla famiglia di nascita alla fase dell'abbinamento, dell'incontro della famiglia e della formazione dei legami familiari. A partire dalla comprensione del valore della narrazione come processo costitutivo delle relazioni familiari e dell'identità del bambino si presentano gli strumenti plico-socio-pedagogici e gli snodi narrativi determinanti per la formazione dell'appartenenza familiare. In questo itinerario si analizzano le modalità e le parole per raccontare la separazione dalla famiglia di nascita, le esperienze di maltrattamento e di abuso, gli strumenti per dar voce ai ricordi e alle emozioni del bambino, le fasi del racconto adottivo in funzione dell'età, da zero a tre anni, dai tre ai sei anni, dai sette ai dodici anni, nell'adolescenza e nell'età adulta. In questo modello il lavoro degli operatori sociali e dei genitori si affianca a quello degli insegnanti chiamati a progettare proposte didattiche e laboratori per raccontare la propria storia di vita: dai laboratori ludico-espressivi, al gioco simbolico, ai laboratori con la sabbia, all'espressione grafica, sino alla progettazione e realizzazione del Libro della storia della vita. Il testo si conclude con una riflessione sul tema del diritto alle informazioni sulla propria storia e all'etica della narrazione presentando un modello di Buone prassi per l'accesso alle informazioni che si ispira al principio del "best interest(s) of child". Prefazione di Barbara Ongari.