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"Cos'è, non ti fidi di me?"; e lei aveva ribattuto: "tu hai fiducia? In che? Nelle persone, che ti tradiscono? Nelle cose, che cambiano? L'unico pensiero di cui ci si può fidare, è la consapevolezza che nulla è affidabile". Quanto i disagi, i traumi, le molestie o i soprusi, subiti nell'infanzia o nella fanciullezza, possono incidere sulle nostre vite? Fin troppo, sembra volerci dire l'autore, tanto che ognuno dovrebbe sempre fare tutto ciò che è in suo potere per impedirli. E c'è modo, quando accadono, di porvi rimedio? Forse sì, forse no, ma certo è almeno possibile la comprensione, la percezione dell'altro, l'ascolto del cuore. Sperimentatelo, lasciandovi trasportare alla fine di questo romanzo, che ve ne darà conferma.