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Una giovane donna di 22 anni parte da un Cile in piena dittatura per conoscere la rivoluzione sandinista. Per sei mesi viaggia in autostop attraverso il continente latinoamericano con il sogno di fare la giornalista e raccontare come si rovesciano i tiranni e si mettono in pratica i grandi ideali. A 45 anni la stessa donna non scrive più cronache sovversive ma sdolcinate sceneggiature su commissione. In un momento di crisi, tornerà in Nicaragua da turista. Anni dopo, la protagonista del libro tenterà di mettere insieme i pezzi della propria vita grazie agli appunti presi durante i suoi viaggi. Con una scrittura lucida ed evocativa, "Autostop per la rivoluzione" è molte cose: l'appassionante storia di un viaggio nel cuore della rivoluzione sandinista, una riflessione sui mutamenti che coinvolgono il nostro corpo, la nostra identità e i nostri ideali, un raffinato esempio di archeologia narrativa, nel quale Cynthia Rimsky ci rende complici e testimoni del suo lavoro di ricerca e memoria.