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Comunità che sopravvivono al dolore scegliendo in modo arbitrario qualcuno che soffra per tutti, senzatetto che costruiscono la propria dimora con la rabbia accumulata in decenni di frustrazioni, enormi creature senz'occhi né orecchi tra le cui carni si viene inghiottiti dall'oblio. Due anni dopo l'uscita delle sue "Piccole apocalissi", Livio Santoro torna con una nuova raccolta di racconti fantastici. Testi brevi e brevissimi, nei quali il talento visionario dell'autore prende forma in una prosa densa e musicale che sfiora la poesia. Tra atmosfere cupe e scenari estremi, in ognuna di queste "commedie" si avverte in sottofondo il ghigno inquietante della tenebra.