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«Fuoricentro dà immediatamente l'idea di "oltre", di "altro", al di là della periferia e della marginalità. Fuori dal centro riconosciuto e spesso, proprio per questo, superato, in funzione di un altro centro. Ed è in corrispondenza di tale - nuovo - centro che abbiamo voluto denominare in questo modo la presente collana di poesia e scrittura poetica, in parte nel recupero di quella "marginalità del periferico", esaltata da Pasolini e ormai superata dalla decentrificazione urbana contemporanea e dalla globalizzazione mondiale. Nel Fuoricentro quindi di una nuova centralità, la parola poetica di Giampiero Cassarà acquisisce una sua prorompente fisicità e specificità. Una sua struttura immaginaria e visiva che inesorabilmente trascina, volenti o nolenti, dentro le sue Notti d'Alba. Notti che non significano una notte che non vedrà mai l'alba, come impone la scrittura di Céline. Notti che invece aspirano alla rinascita, data da un viaggio profondo nella notte stessa. Quella più viva e creativa di chi ha una grande speranza e una profonda fiducia nella forza rinnovatrice dell'animo umano.»