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Un sogno lucido, un viaggio oltre l'illusione dei sensi. E poiché, per dirla con Giordano Bruno, non c'è che un'unica forza, l'amore, a unire e rendere vivi infiniti mondi, a fare da guida in quel novantacinque per cento di realtà che sfugge alla percezione terrena è l'anima di un cane, Merlino appunto, il cui amore, incondizionato ed eterno, lo induce a riemergere dalla dimensione in cui si trova per ricongiungersi a chi lo ha amato in quella magica del sogno e condurlo, con nuovi occhi, alla scoperta non solo dell'invisibile evidente ma di quell'invisibile che evidente non è ma che è ugualmente vero in una realtà in cui stoltamente si crede soltanto a ciò che appare. Quella con Merlino, con "colui che va oltre", non è dunque una passeggiata nell'aldilà ma una magica escursione nel mistero non meno fitto dell'aldiquà, al termine della quale emerge con chiarezza quanto illuminati fossero i padri della filosofia greca che consigliavano il distacco dalle passioni, la sospensione del giudizio e il dubbio.