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"La mattina successiva alla conclusione del processo Muscariello, i muri delle Palazzine, il complesso di case popolari realizzato alla periferia nord-orientale della grande, mostruosa, violenta, pietosa, ricca, affamata, elegante, stracciona, aristocratica, plebea, geniale, stupida, teatrale, passionale, tragica, beffarda, sporca, bella, caotica, millenaria, moderna, smodata, realistica, rassegnata, ribelle, fragile, possente, umanissima, disumana megalopoli che allunga i suoi tentacoli su tutte le terre e le genti del Golfo e dell'hinterland e ben oltre i confini delle due province contermini, furono trovati, per così dire, istoriati di falci e martelli, pugni chiusi, svastiche, fasci littori, slogan razzisti e, soprattutto, di colossali tazebao, che gridavano Urbi et Orbi Viva Billichiddo! L'autorità comunale, che mal sopportava il popolo delle Palazzine, fece affiggere migliaia di manifesti con cui si stigmatizzavano duramente lo scempio civico e l'oltraggio alla Giustizia...