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"Fu pur tempo allora il lungo giacere certo a raggio gambe e braccia in barca ancora per condizione a mezza posta: il sonno la veglia la veglia il sonno (forse il mettersi sdraioni l'uomo a spiaggia come allude a manifesto il dolce far niente) se stato coscienza e volontà così la sospensione, in fantasia torpore, se invece l'essere desto (vivace intelligenza il fanciullo lo sdegnoso sputo su marcio frutto, il troppo tenero - smanceria di madre - il corrotto insomma mezzo frutto, guasto in intimo) come lo stanco d'estremo terra venuto (il viaggiatore sempre pronto il decedere da luogo verso luogo altrove) tuttora per sguardo a far navetta : lo sguardo ambiguo, altamente incerto - in sua mente dubbi e sospetti, il mito ambizioso a spingere la cosa da due parti - per cui ad occidente (occiduo mondo a tramonto) d'uomini e d'uccelli - chissà memoria a crepuscolo - mentre ad oriente (orto di sole) perché tutti fuochi fatui a settantasette eterne fiammelle, d'animi accesi decomposizione, sì recondita oscura remota minaccia, tale smarrimento a tralasciare sud e nord...".