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Chi ha messo quei fiocchi viola ha saputo rappresentare e narrare, rendendolo materiale, il sentimento comune di angoscia, che, in quel periodo, ha attraversato e segnato tutti noi. Un'opera d'arte. Questo libro è in continuità con quel gesto. Ha dato modo e tempo di esprimere un'esperienza dolorosa, permettendone la verbalizzazione articolata (dalla prefazione di Enrico Antonio Colpani). Bergamo, marzo 2020. Il basso lento delle campane. Le sirene sibilavano acute. Una parata senza cerimonia di carri militari. Fu allora che comparvero. Sui portoni, sulle inferriate, sulle grate. Per pochi giorni, per mano di ignoti, tutti intesero. Rimase la domanda: chi onorò la morte con il fiocco viola? Giuseppe Goisis La ferita che si è aperta a Bergamo ha dettato la trama di una grande storia collettiva che si regge sull'ordito di migliaia di piccole grandi storie personali e familiari. Cronaca popolare, racconto dal basso, megafono di una comunità narrante, questo libro ricongiunge le storie individuali e famigliari con la storia collettiva e grazie ad esso, la ferita di Bergamo, che è stata emblema e icona di una tragedia mondiale, diventa la ferita di tutte e di tutti.