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Giangurgolo, non è una maschera qualunque, sempre pronta ad animare piazze, salotti, teatri e comunque palcoscenici, sotto il grande nasone artificiale ed i soliti panni giallo-rossi dell'artista calabrese, si mimetizzava, invece, la nobile figura di un grande eroe, costretto dagli eventi e dalla storia a consumare in sequenza il suo dramma, prima di adolescente, poi di uomo adulto e infine di cittadino e patriota. Il racconto scorre ricostruendo la storia del suo illustre concittadino del passato e dipingendo anche un nuovo volto di Giangurgolo in un grande alone di mistero, ma anche di grande gloria, di grande dignità e di grande umanità. Giangurgolo, non è la solita maschera tradizionalmente buffa e scherzosa e completamente priva di buon senso, al contrario, è essenzialmente un eroe del suo tempo, dotato di un animo nobile e generoso, che attraverso l'arma della maschera e della satira, al pari di Pasquino con la poesia, combatteva quotidianamente le sue lotte e battaglie contro l'egemonia spagnola, nella speranza di liberare, il suo popolo e la sua città natale dall'invasore straniero.