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Il percorso iconografico, proposto in questo volume, relativo alla Crocifissione di Gesù, porge alla fruizione del lettore "pitture" che si trovano nei musei o nelle pubblicazioni non facilmente accessibili; considera il martire del Calvario che si è identificato con le vittime dell'ingiustizia e degli aguzzini; con i "crocifissi della vita". Il "caso Cristo" ha provocato gli uomini lungo i secoli. A distanza di millenni, interpella ancora ogni persona di buon senso. Egli, il giusto, fu condannato da un tribunale prevenuto, con una procedura illegale, dopo un sbrigativo esame delle presunte colpe inconsistenti. La sua crocifissione fu un "delitto di Stato", forse non il primo, ma resta il più eclatante. Egli non appartiene alla stipe di Socrate. Non è un filosofo ma il benefattore dell'umanità. La croce fu il suo patibolo. Resta il segno del dolore straziante dell'umanità che piange per le persone ingiustamente imprigionate, violentate, torturate, uccise; resta il segno per le vittime dei soprusi, delle guerre, delle calamità naturali.