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Composto su richiesta di Ugo di Payns, primo maestro dell'Ordine templare, il "Liber ad Milites Templi. De laude novae militiae" è un piccolo trattato realizzato per promuovere ed esaltare la nascita e l'operato della militia Christi. Ai nuovi "monaci cavalieri", per espletare la loro missione, contrariamente al monaco che vive in monastero, che possiede solo l'arma della preghiera, è richiesto l'uso delle armi contro tutti i nemici della cristianità. Il trattato, quindi, evidenziando il carattere etico della missione e della spiritualità cui erano chiamati i monaci cavalieri templari, in contrapposizione agli usi della cavalleria laica, esorta i milites Christi ad abbandonare ogni mondanità e a convertirsi, ponendosi al servizio di Cristo per proteggere i Luoghi Santi. Il "Liber ad Milites Templi. De laude novae militiae", riproposto in nuova traduzione, con testo latino a fronte, è introdotto da un ampio saggio che permette di ricostruire gli inizi della storia dell'Ordine Templare e di inquadrare, con una profonda e attenta analisi, il trattato di Bernardo di Chiaravalle non solo dal punto di vista storico ma anche teologico e spirituale.