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Dopo il XVII secolo, e più ancora dopo la Rivoluzione Francese, la Francia aveva acquisito l'abitudine di imporre la sua visione del mondo a un resto del mondo estasiato e sedotto da tante meraviglie. Oggi, non solo la Francia non arriva più a ricoprire questo ruolo, ma si vede costretta a ingoiare valori e costumi agli antipodi di quanto ha costruito per secoli. Le élite politiche, economiche, amministrative, mediatiche, intellettuali, artistiche che hanno ereditato il maggio 68 se ne rallegrano. Hanno disintegrato un popolo privandolo della sua memoria nazionale, hanno frantumato la sua unità con l'immigrazione di massa, e ora osservano compiaciuti la Francia che crolla. Ne scrivono con distacco e disdegno la ultime pagine di storia. Anno dopo anno, avvenimento dopo avvenimento, presidente dopo presidente, canzone dopo canzone, film dopo film... Questo libro è la storia di una decostruzione dei minimi meccanismi che hanno edificato la Francia.