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Giorgio Manganelli in una delle interviste più importanti e assurde della sua vita dialoga con Dio onnipotente. Questa volta agisce tramite un giovane, forse giornalista, dall'atteggiamento malandrino. Lo spirito del Creatore si evince dal linguaggio insicuro, ricordandoci quello di un bambino che apparentemente è in difficoltà nel costruire una frase, ma in realtà sta creando in quel momento il modo di comunicare. Il testo è introdotto da Muta Imago, compagnia teatrale tra le più affermate in Italia e all'estero, che elabora un'interpretazione del testo.