Tab Article
Sull'isola di Sant'Elena avvennero cose di estrema gravità, mentre qualcuno a Londra tesseva le trame. Il governatore inglese Lowe, l'uomo più detestato dai prigionieri francesi, una volta sepolto Napoleone, tornò in patria convinto che fosse ormai giunta anche per lui l'ora degli onori. Chiese subito udienza al sovrano Carlo IV: negata con disprezzo. Allora si rivolse al maestro di tutta la vicenda, ministro degli Esteri Castlereagh: negata. Lowe non poteva neppure rifugiarsi nei pub, perché ovunque c'era un ritratto di Boné, come familiarmente veniva chiamato il figlio del popolo diventato Imperatore. Sentendosi odiato nel suo stesso Paese, il "carceriere" decise di parlare chiaro e scrisse un libro per spiegare "tutta" la verità. Il suo "capolavoro" non lo comprò nessuno e i suoi libri andarono al macero. Qualcosa però, ovviamente, si salvò e se ne ricordò Mussolini, che a tutti i costi volle pubblicare anche in Italia il libro di Lowe, che avrebbe potuto dimostrare al mondo intero la perfidia inglese. Proprio questo libro, che abbiamo avuto la fortuna di rintracciare, racconta cose di gravità estrema sulla morte prematura di Napoleone...