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Il giorno dei morti in Messico, a differenza di quanto accade nella nostra cultura, non è un giorno triste anzi è un'occasione gioiosa per ricordare chi non è più con noi. I Calaveras, ossia teschi di zucchero, abbelliti con colori accesi e decorazioni vistose, sono una parte fondamentale della festa ed è da questi che l'iconografia di quello che noi conosciamo come "Teschio messicano" ha origine. In questo progetto artistico si è voluto prendere il supporto e la simbologia dei Calaveras messicani per intraprendere un viaggio di ricerca grafica, pittorica e infine poetica incontrando diversi mondi e riferimenti culturali, al di là del tempo e dello spazio. I teschi sono stati dipinti da Beatrice Perbellini che per ognuno ha pensato ad un nome proprio e un'identità riferite a specifiche ispirazioni che vanno dalla cultura pop, a quella artistica cercando di riportarle agli stilemi e agli elementi caratteristici dei Calaveras. Dai dipinti è poi partito il poeta Michele Grigato che attraverso la sua sensibilità li ha interpretati, aggiungendo significato ad ogni teschio e trasformando le suggestioni pittoriche in parole.