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Basato su una sorta di inventivo e anche spiritoso (pur nella sua drammaticità) contrappasso all'odierna situazione mondiale, "È arrivato un gommone carico di europei" immagina che una serie di componenti, tra cui cambiamenti climatici e scoperta di nuovi materiali, portino al tracollo dell'Europa e dell'Occidente i quali vengono sostituiti come motori e dominatori economici dai paesi africani, Nigeria in testa. Così gommoni e natanti di vario tipo fanno il percorso inverso rispetto a quello di oggi e sono italiani ed europei a cercare un lavoro qualunque (sporco, pericoloso, umiliante) nelle nazioni ora leader del mondo, nello stesso modo in cui gli Stati Uniti sono costretti a elemosinare una qualche forma di aiuto. Scandito su quattro tempi e luoghi ben distinti, ognuno dei quali corrisponde a una festività del periodo natalizio, "È arrivato un gommone carico di europei" si apre su una spiaggia nel sud della Sicilia, dove tra passaggi di motovedette della marineria africana, paura di essere scoperti, speranze in una vita migliore, i due protagonisti salgono su un gommone, dove sono già imbarcati altri dieci migranti, e partono verso la terra promessa.