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Tra gli anni '60 e il decennio successivo il contesto artistico di Terra di Lavoro vive il suo periodo di massima effervescenza e vitalità; guarda con grande attenzione e curiosità a quanto accade al di fuori dei confini regionali e nazionali e stabilisce contatti continui e fruttuosi con altre realtà culturali. Gli artisti non operano più in quanto demiurghi solitari, ma si uniscono in collettivi e gruppi (Gruppo Proposta 66 Terra di Lavoro, Junk Culture, Lineacontinua, S.R.L.). La volontà associazionistica parte dall'imperativo di distruggere i limiti convenzionali dell'operare artistico per approdare ad una democratizzazione della cultura. Obiettivo degli artisti di Terra di Lavoro è raggiungere una metodologia di ricerca estetica in grado di coniugare le problematiche più viscerali del territorio con un linguaggio estremamente innovativo, in linea con gli sviluppi dell'arte nel sociale che in quegli anni prende corpo in tutta la penisola.Il volume ricostruisce tale arco temporale e rende accessibili al lettore numerosi documenti inediti che restituiscono la vivacità artistico-culturale di un territorio troppo presto dimenticato dalla storia dell'arte regionale e nazionale. Postfazione di Enrico Crispolti.