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Aveva da poco superato i pochi ombrelloni aperti, non più di tre, quattro, dell'ultima spiaggia attrezzata che si incontra prima di arrivare al Castello, quando si soffermò a osservare attentamente il continuo e incessante movimento delle onde del mare. Un'onda, come tutte le altre del resto, non faceva nemmeno in tempo a morire sulla riva che subito ne arrivava un'altra, per fare la stessa fine. Velocemente e incessantemente, come la sua vita, come tutte le vite. Le onde del mare, come le vite degli esseri umani, non fanno in tempo a nascere che, dopo un brevissimo tragitto, arrivano alla fine del loro viaggio.