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Scrivere in modo indelebile la storia della propria vita. È l'ossessione di Maurizio, lasciato da Marta senza un motivo, perché le cose prima o poi finiscono. E lui non riesce a trattenere i ricordi come vorrebbe, non accetta la fugacità dei sentimenti e l'assenza di motivazioni, casuali, impossibili da definire o da argomentare, che fanno arrivare al capolinea una storia d'amore ma anche un'esistenza. Un libro sull'angoscia esistenziale di fronte al flusso inarrestabile del tempo che racconta l'impossibilità di trattenere le persone amate e persino la loro memoria. Finché un evento straordinario non irromperà nel destino di Maurizio e lo legherà ad altre vite concentriche dove eros, violenza e follia costituiranno i tasselli di un nuovo gioco. Perché siamo ostaggi di una vita che non ci appartiene. Chiamata Tabù. "Raccontare, per Chiara Tortorelli, significa soprattutto questo: rendere visibile la parte ancora infuocata dell'esistenza." (Matteo Palumbo)