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Menfi, Egitto, 2600 a.C., Imhotep, Grande Sacerdote di Eliopoli, muore; i sacerdoti detentori della sacra arte di Anubis preparano il suo corpo per il lungo viaggio verso il regno di Osiride. Cairo, Egitto, 12 gennaio 1959, nelle acque del Nilo viene ritrovato il cadavere di un archeologo con in tasca un biglietto su cui c'è scritto: ho paura. Sembra la trama dell'ultimo romanzo di James Rollins, ma sono solo alcuni degli eventi collegati alla figura di Imhotep, antico sacerdote che da 4500 anni continua a far parlare di sé. Eppure di lui si sa pochissimo: le statuette lo raffigurano seduto con un foglio di papiro srotolato sulle gambe e la testa calva; gli antichi testi lo definiscono medico, letterato, architetto, astronomo e mago; nel corso dei secoli edifici sacri furono innalzati in suo onore in tutto l'Egitto, da Menfi all'Isola di Philae. I più grandi archeologi del secolo scorso hanno dedicato la loro vita alla ricerca della tomba di Imhotep, e qualcuno ha anche pagato un prezzo salato, rimettendoci la vita stessa.