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"Il peggio della tv": ovvero le miserie del quinto potere. Sulla televisione esistono e trattano l'argomento dal punto di vista politico, culturale, economico e strategico. "Il peggio della tv" invece racconta risse, insulti, parolacce, gaffe, flop, polemiche, scandali, querele, censure e curiosità prodotti dal piccolo schermo dal 1954 ai nostri giorni. Il libro è un lungo viaggio attraverso le truffe smascherate dalla Venier e dalla Bonaccorti, le memorabili gaffe di Bongiorno, le censure a Vianello eTognazzi, Tortora e Fo, i comizi e i silenzi di Celentano, gli scandali del Festival di Sanremo, l'ombelico galeotto della Carrà, l'attacco di Paolo VI alla tv, le parolacce di Maiorca, MastellonieCo., le polemiche di Costanzo e Baudo, gli storici interventi di Grillo e Benigni, le bordate di Funari, gli scontri verbali di Sgarbi, le picconate di Cossiga, le liti di Ferrara, le interviste scomode di Biagi, il gesto dell'ombrello di Pertini e Maradona, i salotti trash della D'Urso e le risse tra i politici. Per la prima volta sono riportati integralmente i monologhi entrati nella storia e le risse più infuocate, le battute che hanno sollevato infinite polemiche e i testi delle canzoni massacrati dalla censura. Diviso in sei capitoli, il libro segue un ordine cronologico e attraverso gli aneddoti annota protagonisti e comprimari, che hanno segnato le nostre giornate e hanno scritto la nostra storia. "Il peggio della tv" è una sorta di album dove si ritrovano divi del piccolo schermo di ieri e di oggi entrati a far parte della memoria collettiva, ma è anche un'occasione per comprendere come abbiamo cambiato costumi e abitudini. È un'opportunità per capire come la televisione, da 'grande sorella' pedagogica e un po' bacchettona, sia diventata un ring dominato dall'eccesso in cui si esibiscono personaggi negativi, smodati, esibizionisti ed esaltati, che portano l'arroganza ad essere l'unica costante rintracciabile sul piccolo schermo. "Il peggio della tv" è dunque un libro che si rivolge a tutti: a quelli che amano il piccolo schermo, a coloro che lo odiano e a chi lo vorrebbe cambiare.