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L'Unione Europea si trova ormai bloccata di fronte a un bivio. Da qui l'autore trae l'idea di raccontare la sua esperienza fatta a Bruxelles, "dentro" le Istituzioni, durante la crisi. Lo fa davanti a un gruppo di giovani: «Nei primi 30 anni l'Europa appare una tranquilla oasi di pace: nel '45 i paesi depongono le armi e nel '57 decidono di mettersi insieme. Un atto rivoluzionario. Sono in sei; il seme germoglia e cresce. Comincia la gara per entrare nel "club". Nell'89 arriva la prima tempesta, un'ondata luminosa, ma rischiosa, che mette in crisi la nuova casa; i vecchi paradigmi cadono. Nel 2002, parte l'Euro. Nel 2004 e 2007 la casa si allarga, sembra esplodere; le strutture restano immutate; siamo a 27, c'è confusione! Nel 2008 arriva la crisi: una nuova tempesta, a 20 anni dalla prima e a sei dall'Euro! La casa traballa, rischia di cadere». È quello che avverte il narratore stando "dentro". Il racconto diventa più serrato; emerge una grande preoccupazione per ciò che sta accadendo e potrebbe ancora accadere.