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"Questa volta si cimenta, dopo l'haiku e l'elegia, con la fulminante brevità dell'aforisma. Sarcasmo, amare ma realistiche considerazioni sulla vita e sul 'come vanno le cose'. Sprazzi di pura comicità, accanto a riflessioni sulla morale corrente, la politica in senso lato, i rapporti fra gli esseri umani, il primato della coscienza che dovrebbe essere e che non è quasi mai. La 'pazienza dell'impiccato' è l'immagine-simbolo di questa raccolta e della sua visione del mondo. Siamo tutti, in qualche modo, sull'orlo dell'esecuzione di una kafkiana condanna. L'unica via possibile è la consapevolezza e l'accettazione non passiva della propria condizione. Nel frattempo, magari, scambiando quattro chiacchiere col boia, che è in fondo uno di noi."