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Nel dicembre del 1805 una sommossa contro la chiamata alla leva scoppiata a Castel S. Giovanni fu la scintilla di una grande rivolta popolare. Migliaia di contadini delle montagne e delle colline del Piacentino insorsero per circa due mesi contro i francesi. La ribellione si estese nelle adiacenti valli oltrepadane e in quelle parmensi. L'imperatore Napoleone I ordinò una feroce repressione. Il borgo di Mezzano Scotti fu incendiato e pesanti condanne furono comminate dai tribunali militari. Ventuno insorti subirono la fucilazione, fra cui sei abitanti dell'Oltrepò Pavese, cinque dei quali della Valle Versa. Attraverso una rilettura aggiornata della rivolta antinapoleonica nel Piacentino, è descritta anche quella in terra oltrepadana.