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Poesie e disegni inediti di un «guitto dalle dita d'oro» si mescolano ad un vascello di volti, suoni e parole di uno scrittore incantato che si fa testimone affascinato e interprete attento dei dipinti parlanti. E poi lettere e messaggi, "pizzini" di stima e amicizia profondi raccolti in quell'atelier dei ricordi e raccordati in ordine sparso, in una sinfonia di cromatismi simbolici. Infine testimonianze, di suggestioni e riflessioni, di nostalgie e sogni, di partenze e ritorni, attorno a un paradiso perduto e - forse - ritrovato. In questa miscellanea di «oralità poetanti» Michele Damiani ci parla attraverso le sue forme d'arte mentre scrittori, musicisti, pittori, critici, giornalisti gli fanno eco nei suoi «calepini» di Bellezza, in un moltiplicarsi visivo e uditivo degli inestricabili e affabulanti «itinerari della memoria».