Tab Article
Più di uno deve qualcosa a Domenico Saracino. Un uomo della presenza costante e del fare quotidiano, energico e instancabile. Un radicale della democrazia, profondamente convinto che essa richiede impegno, responsabilità e spirito di servizio. Un assertore della funzione della scuola come palestra di vita e come impegno per un insegnamento educativo, secondo una lezione appresa da un grande Maestro, Giovanni Modugno, un uomo tutto proiettato nella difesa della dignità umana e critico formatore di coscienze, mosso da un'ansia di verità e dal coraggio di esprimerla, e dunque fervido sostenitore dell'educazione mirante alla costruzione della persona e della società. Saracino si lasciò coinvolgere dall'esperienza formativa di questo socratico maestro e, attratto dal suo ardore intellettuale, finì per restare contagiato dal suo umanesimo cristiano sinceramente e concretamente vissuto. Da esso permeato, lo inverò nel suo insegnamento, con cui seppe coniugare il Critone di Platone e il Discorso della Montagna, nella ferma convinzione che non basta accettare e insegnare i principi morali e religiosi del cristianesimo cattolico, ma occorre anche attuarli e insegnare ad attuarli.