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La Regio Vulturis è fra le aree più suggestive dell'intera Basilicata, terra proiettata ad oriente verso la Puglia e ad occidente verso la Campania. Ripacandida, a pochi chilometri da Melfi, in epoca moderna conosce una crescita demografica e culturale che viene confermata dalle opere d'arte ancora in loco. Sculture in legno policromo, altari marmorei, pale d'altare e argenti confermano l'attenzione da parte del Clero e del patriziato locale a quanto veniva prodotto a Napoli fra Sei e Settecento, tesi che viene fortemente ribadita nei documenti esaminati presso vari archivi, da quello della Chiesa Madre di Ripacandida a quello diocesano di Melfi, dall'Archivio di Stato di Potenza a quello di Napoli, passando per l'Archivio della Biblioteca della Società Napoletana di Storia Patria e per l'Archivio Segreto Vaticano, nonché negli archivi della Soprintendenza Archeologica, Belle Arti e Paesaggio della Basilicata. Questo volume, ricostruendo le fasi storiche e artistiche delle chiese ripacandidesi e delle confraternite laicali istituite quasi tutte nel corso del Settecento, intende illustrare la cultura materiale e artistica di un popolo.