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Questo libro intende far cogliere la briosa fabulazione di Ovidio, il suo universo poetico fatto di luci, di colori, di forme in movimento, la sua concretezza nell'esprimere quel che di vero è dentro ciascuno di noi. Sono riportati in traduzione alcuni miti tratti dalle "Metamorfosi", il più grande compendio della mitologia classica che l'antichità ci ha tramandato, un'opera a volte definita "il grande poema delle passioni e delle meraviglie", a volte interpretata come "storia mitologica universale narrata dal punto di vista del cambiamento", a volte classificata come "epica dello spirito umano". A raccontare in una sorta di narrazione frammentaria il materiale fantastico è lo stesso Ovidio, costretto a vivere in esilio sotto un cielo bizzarro e livido, ormai vittima dell'eterno scontro tra cultura e potere. Non sono futili i racconti che egli narra: in fondo ci racconta come siamo, col carico delle nostre ansie e delle nostre inquietudini, delle nostre attese e delle nostre speranze. Il mito si pone come rinascita, come riscoperta di sé, come riappropriazione di una identità perduta o smarrita. Prefazione di Giovanni Cipriani.