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"Qualcosa c'è... a Natale", sembra ricordarci affettuosamente Carmela Lella, autrice di questi racconti. Qualcosa c'è e meraviglia, incuriosisce, ci sfiora e ci trafigge come un rapido trapasso di luce da una zona d'ombra. Qualcosa c'è e rotola con la stessa leggerezza delle nuvole che, stropicciate o no, ci lambiscono e toccano il cuore stupendo [...] Nella notte delle stelle, mentre gli zampognari suonano dolci melodie, avvolti in un biancore da custodire, la domanda silenziosa se la felicità esiste dura più della fiamma di un cerino. Bisogna farsi dono e aprire il sacchetto del cuore per scrivere una nuova storia: credere è riavviarsi al di là di ogni formicolio lasciando entrare ogni Bene possibile. Non è facile, ma Carmela dice che dobbiamo provarci perché è bello metter piede nel terreno dei sogni, sì da esserne materia viva.