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La lettera pastorale del vescovo di Albano Marcello Semeraro, "Custodiamo il nostro desiderio. Considerazione con il mio presbiterio", è una riflessione spirituale intensa e appassionata sull'essere sacerdote, sul desiderio della vocazione, sui rischi che si corrono nella vita a servizio di una comunità. Il testo si struttura come un dittico: da un lato è un invito a «riconoscere che Dio è Dio, il suo primato, la sua precedenza» nella vita del sacerdote, dall'altro a conoscere se stessi. Il titolo richiama, volutamente, il "De Cosideratione" di san Bernardo e il volume offre continui spunti per una meditazione sul ministero sacerdotale, e non solo, per custodire il desiderio della vocazione, ravvivare il fuoco e non cedere alla tentazione dell'accidia, indicata come "patologia del desiderio", come "una tristezza corrosiva del desiderio di Dio". «Si tratta - scrive monsignor Semeraro - della nostra relazione con Dio: che non è una relazione astratta, ma coinvolgente al massimo. È secondo il "tutto se stesso" che ciascuno deve rapportarsi con Dio. Quando Egli ci incontra ci coinvolge non parzialmente, ma in tutto e per tutto».