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"A 27 anni Zorzi decise a sorpresa di lasciare il parquet per sedersi in panchina. Una forma di masochismo, ma Zorzi aveva sempre pensato che in futuro avrebbe fatto il coach perché amava insegnare il basket come doveva essere giocato. Grande maestro mai stanco di correggere, dimostrare, stimolare, motivare i giocatori giovani o maturi che fossero. Si divertiva a stare ore sul campo con giovani e anche giocatori esperti trovando sempre qualcosa di diverso e nuovo da aggiungere al loro arsenale tecnico. Abbiamo passato giorni a discutere sul potenziale dei giocatori d'oggi. La conclusione era che tra i giocatori ci sono formidabili potenti atleti, ma poveri di tecnica individuale e versatilità. E che la specializzazione è molto diffusa." (Sandro Gamba)