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Mettere a nudo l'ipocrisia di una società che, con vestiti eleganti, cerca di far sembrare tutti gente per bene, è lo schiaffo narrativo delle storie di Balboa. La vicenda di una famiglia sbandata che, anche nei tre precedenti romanzi, era specchio di una realtà, certamente enfatizzata, ma corrispondente a quella che viviamo ogni giorno in questo mondo diventato incomprensibile. Qui, come nei precedenti Balboa, il sesso ha un'importanza fondamentale, specie per papà Balboa, che cerca in esso forse l'affetto che gli è mancato, specie da ultimo in famiglia, ma che è anche un sano sfogo alla sua irruenza esistenziale. Ossessionato dalla moglie Sofia che lo ha abbandonato anni prima, tra una litigata e l'altra, Balboa si sfoga con l'amante Manuela, vive nuovi incontri come in una catena di montaggio e consumo facendo apparire l'erotismo come un giocattolo ripetitivo e incessante che si rinnova senza storie e futuro. In realtà è tutto un gioco nel quale Mario Rocchi si diverte, con una prosa sciolta e sboccata, a mettere a nudo una società falsa e meschina, vuota e perduta, senza miti, idee e valori.